Formazione in aula
Dunque. Come avrete già capito tendo ad amare la pratica e la sperimentazione più della teoria.
Il che non significa che la teoria non sia presente nelle mia aule, anzi, ma devo dire che la maggior parte delle volte i partecipanti non si accorgono che la stanno imparando.
Semplifichiamo. Ci son due modi per fare apprendimento: dalla teoria alla pratica (ad esempio ti do la definizione di linee parallele e tutti i corollari e poi te le disegno), oppure dalla pratica alla teoria (ti disegno due linee parallele e ti chiedo: ma secondo voi come le possiamo descrivere? E solo alla fine ti do le definizioni ufficiali di linee parallele).
La mia esperienza dice che la seconda funziona meglio perchè le persone dopo averci ragionato non hanno più bisogno di studiare a memoria la definizione: se la ricordano! Per cui cerco di usare questo metodo il più spesso possibile. Certo è più impegnativo per me, richiede maggiore preparazione, a volte molta pazienza, più tempo didattico. Ed è più impegnativo per chi sta in aula, perchè è costretto a farsi domande, a darsi risposte, a collaborare e condividere, a usare il pensiero logico, quello creativo, quello sociale, quello laterale e… tanta voglia.
Gli strumenti sono molti e dipendono dagli argomenti, dagli obiettivi, dagli spazi a disposizione, dalla composizione dei partecipanti in aula. Qualcuno lo avete visto negli articoli: i giochi indoor, quello outdoor, i lego, il serious gaming, le sfide di collaborazione, ma anche i semplici esercizi a ripetizione, o le prove, le simulazioni, i confronti, le negoziazioni, i ruoli e le sperimentazioni.
Credo nella pratica. Credo nel portarsi a casa qualcosa di utilizzabile subito. Credo che se le persone si divertono stanno già imparando.